《SOLO IO E TE.》LA PASSEGGIATA NEL BOSCO(Parte 4)

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Camminiamo per il sentiero del bosco, e do qualche occhiata a Silvia che sembra veramente felice della camminata, e del momento che stiamo consumando insieme.

> mi preoccupo.

> mi sorride, quel maledetto sorriso che mi manda in tilt.

Mentre camminiamo senza una vera meta parliamo del più e del meno, la sento serena, così mi azzardo a sfiorarle la mano, lei mi guarda e penso che abbia fatto una cazzata enorme che la faccia scappare via da me, ma mi sorride e afferra la mia mano, dentro di me gioisco e continuiamo a parlare, zero stress zero imbarazzo, è bello stare con lei, dopo qualche minuto lei si ferma.

> mi sorride.

> e impossibile dirle di no, e il gioco mi piace, mi metto in un albero ed inizio a contare fino a 10 come sono stabilite le regole, uno conta, l'altro si nasconde, si arriva a dieci e si inizia a cercare, una volta trovato l'altro si corre fino alla base iniziale a fare "tana" oppure "tana libera tutti" se ci sono più componenti nel gioco in modo da liberare tutti.

cerco dietro un paio di alberi, ma non trovo nulla, cosi provo dietro un tronco caduto non lontano da dove si trova la base, e devo dire che si e nascosta bene perché nemmeno lì c'è, allora vedo tre cespugli non lontani l'uno dall'altro e al terzo cespuglio la vedo.

> urlo, lei corre e non riesco a prenderla, la ricorro da dietro e vedo i suoi capelli svolazzare indietro, e sento la sua risata, che mi rende felice.

Mentre la rincorro, la vedo che cade a causa del tronco, e subito dopo cado anch'io sopra di lei, e stiamo così a prendere fiato col petto che pompa veloce, ci guardiamo e poi ridiamo insieme.

> ormai e il suo sopranome.

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>

> confermo.

>

mi alzo e lei fa lo stesso, > la guardo confuso.

> ride esterrefatta.

>concludo.

La sorprendo ridere, >le domando > faccio spallucce, > vado per prenderla quando scappa dalla mia presa, ride e assomiglia un po' ad una gazzella, leggera ma veloce, corriamo per un po' di tempo, finché lei corre più veloce, e mi domando dove trova tutta questa energia, ma credo che sia anche un po' io per la stanchezza che rallento appena, ma non mi lascio sconfitto, quando la raggiungo e ferma che fissa qualcosa, percorro con gli occhi il suo sguardo per capire dov'è puntato e davanti a noi vedo una casetta abbandonata, nemmeno da molto alla fine, non sembra così vecchia, sarà abbandonata da 1/2 anni.

> chiede Silvia visibilmente intimorita, le afferro la mano > sono euforico, >

> la esulto, ma non sembra convinta.

> mi arrendo e le lascio la mano >

> non mi convince e avanzo verso la casa, la porta e bloccata, ma ce la finestra aperta, così scavalco da essa e arrivo dentro, do un ultima occhiata a Silvia che è rimasta dove lo lasciata.

P.O.V. SILVIA

Passano alcuni minuti e Sebastiano non fa ritorno, così mille paranoie mi tormentano la testa e decido di farmi avanti, scavalco dalla finestra con qualche difficoltà ma me la cavo.

> non ricevo alcuna risposta, tremo un po' dalla paura, visito diverse stanze, e questa casa con qualche spolverata e delle decorazioni sembrerebbe nuova, controllo in cucina, ma non trovo nessuno, mi infiltro in un piccolo corridoio con diverse porte ne apro una e noto un letto matrimoniale, decido di entrare per osservarla meglio, ma appena entro si chiude la porta dietro di me.

> è Sebastiano, ma il suo tono di voce non è per farmi paura, ma è eccitante, mi guarda negli occhi e si avvicina sempre di più a me, mi obbligo a fare qualche passo indietro, fino a sbattere con le spalle alla parete, > mi sussurra all'orecchio destro baciandone il lobo,è la stessa frase che mi ha detto oggi a scuola, > gli dico sottovoce, lui mi bacio, un bacio lento e delicato, gli schiudo appena le labbra per permettergli di entrare la sua lingua, e si cercano, anzi, ci cerchiamo, il bacio si approfondisce poi lui si stacca per un attimo, e mantiene il giusto spazio per parlarmi, > mi domanda.

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>

>

> questa frase lo accende e un flash di eccitazione si scaglia sui suoi occhi, mi prende in braccio e mi lascia cadere delicatamente sul letto della stanzetta, mi bacia il collo poi i petto e scende sollevandomi la maglietta grigia, mi bacia la pancia e mi toglie i pantaloni e le mutande, si libera dei pantaloni e dei box, prende un preservativo dal... portafoglio? lo guardo confusa ma divertita > si giustifica, gli prendo il collo lo tiro a me e lo bacio, poi lo indossa e si toglie la maglietta nera, gli salgo addosso, voglio assaporare le sue dolci labbra, butta la maglietta da qualche parte, e lui mi libera dal reggiseno e lo lascia cadere a terra, con una mossa veloce mi trovo sotto di lui > mi ribadisce, ma non voglio si fermi > lo sfido, e lui entra dentro di me, urlo, forte, e lo sento, qualsiasi cosa, la sento, il piacere è quello che prende padronanza, Sebastiano mi bacia e continua a spingere, consumandoci > e mi scappa un sussulto, > il mio tono e di godimento > gli urlo nel piacere completo, e veniamo insieme, si addossa a me e riprende il respiro, > dice alcuni istanti dopo e mi bacia, > gli ricordo, la sua faccia e triste, vorrebbe stare solo con me per sempre, e io con lui.

Torniamo dai nostri amici, e parliamo di ogni cosa.

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